mercoledì 16 dicembre 2009

Arrestati per violenze sessuali 7 minorenni Lecce, nel branco anche padre e figlio

Sette adolescenti, tra i 14 e i 16 anni, e il padre di uno di loro, sono stati arrestati nella notte dai carabinieri di Lecce per concorso in violenza sessuale nei confronti di un ragazzo di 14 anni. Gli aguzzini lo perseguitavano anche con sms e telefonate, o presentandosi direttamente a casa sua. Terrorizzato, il ragazzo non voleva più uscire di casa nè frequentare la scuola. Quando suo padre si è reso conto dei motivi del suo stato, ha subito sporto denuncia, e stanotte sono scattati gli otto arresti.
di Alessandra Bianco (repubblica)


In otto lo hanno stuprato per un anno. Nel branco anche un padre e un figlio. Lui che ha solo 14 anni ha subito questa violenza atroce senza dire nulla, chiuso nel suo silenzio di terrore. Un'anima spenta, ripiegata sul suo terribile segreto.

Un segreto che racconta di 8 insospettabili, di cui 6 minorenni, tutti studenti di età compresa tra i 14 e i 16 anni, che hanno abusato sessualmente di un ragazzino senza dargli tregua. Il luogo di questa storia allucinante è un paesino del Salento, di quelli in cui cammini per strada e tutti si conoscono, e dovresti sentirti sicuro. Tra gli aggressori un padre e un figlio, insieme violentavano il quattordicenne.

Il padre impartiva gli ordini, diceva al figlio cosa fare, regista indiscusso di una violenza inaudita in cui obbligava la vittima ad avere rapporti sessuali con suo figlio. E poi telefonate, messaggini, visite inattese a casa del ragazzo, per ricordargli quello che era già successo e quello che lo attendeva ancora. Al punto che Daniele, lo chiameremo così, non ha avuto più tregua.

Fino a quando il genitore del ragazzo si è accorto che qualcosa non andava, che Daniele non era più lui. Non usciva di casa, non voleva più andare a scuola, viveva in uno stato di angoscia profonda e si era chiuso in un mutismo senza spiragli. Le domande, tante, troppe hanno scavato la diga del silenzio. Alla fine Daniele ha ceduto, ha detto tutto, quella verità terribile di sevizie e soprusi ha battuto la paura e la vergogna. Suo padre si è rivolto al maresciallo dei carabinieri della locale stazione. Le indagini hanno confermato tutto.

Questa notte sono scattati gli arresti del Comando provinciale dei carabinieri di Lecce su ordine della Procura della Repubblica ordinaria e per i minorenni del capoluogo salentino, reato: concorso in violenza sessuale.

venerdì 4 dicembre 2009

Pistoia, maltrattamenti all'asilo "Cip Ciop"

Le immagini sono così dure da far piangere e gridare i genitori che escono dalla stanza del sostituto procuratore Ornella Galeotti. Uno shock. Tremano, hanno loro addosso la paura. «La mia bambina cercava di ribellarsi, non voleva mangiare alle dieci e mezzo del mattino, la maestra le tirava i capelli per dieci minuti, capite? Dieci minuti e le cacciava il cibo in bocca ingozzandola. Le spingeva la testa all´indietro sul seggiolone, le pigiava la mano sulle labbra quella schifosa e ora so perché la mia bambina che ha 14 mesi piange se vede qualcuno se si avvicina con un cucchiaino e so perché non vuole più mangiare, le fa terrore il cucchiaio ed è così piccola che non me lo poteva nemmeno dire... «. Le lacrime non sono una liberazione, ma una necessità improvvisa come la rabbia: «Perché il Comune non hanno controllato? Adesso mi devono dare una psicologa per mia figlia... «. I quattro genitori che ieri pomeriggio erano in procura a Pistoia hanno appena guardato le immagini registrate dalle telecamere messe dagli investigatori nell´asilo «Cip Ciop» di Pistoia dove sono state arrestate la direttrice, Anna Laura Scuderi di 41 anni (di Quarrata) e un´altra insegnante Elena Pesce di 28 anni. Per entrambe l´accusa è di maltrattamenti.
Quella non è una donna, è una bestia - grida la mamma appena uscita col marito dalla procura. Ha in tasca il dischetto che rivela quello che succedeva dentro il «Cip Ciop» appena si chiudevano le porte e i bambini restavano soli con le educatrici. «Alle mamme che pensano che la polizia abbia sbagliato ad arrestare la Scuderi e la Pesce - grida un genitore - dico di guardare quelle immagini: era un lager non un asilo». Era una prigione, non «Il giardino dell´infanzia» come porta la rassicurante scritta all´ingresso. In questa inchiesta sono le immagini più potenti delle testimonianze. Bastano dieci giorni di registrazioni a raccontare gli orrori quotidiani in quell´asilo: schiaffi, castighi, un bambino che viene preso e spinto a terra vicino alle scale, un altro picchiato perché ha vomitato, si vede la maestra gli dà un ceffone nell´atrio e lui che cade per terra su quella chiazza, lei che lo rialza con forza scuotendolo per un braccio. Si vede un bambino faccia al muro in castigo, solo su un seggiolone mentre gli altri giocano. In un altro spezzone c´è un piccolo che prende una decina di schiaffi perché rifiuta il cibo. E poi le testimonianze dei genitori che adesso si fanno coraggio e chiamano la questura (una decina anche ieri) per quei sospetti mai confessati, per quei risvegli notturni dei bambini sudati, in lacrime: «Mia figlia quanto tornava dall´asilo chiudeva la bambola nell´armadio» riferisce una signora che va alla polizia e racconta che la piccola non diceva niente, ma al fratello più grande ha confessato: «la maestra fa così». Due stanze, un ingresso, una cucina, un piccolo giardino con qualche tiglio intorno e un cancello giallo allegro, di quelli che invogliano a entrare: «Cip Ciop» è chiuso e le famiglie adesso dovranno sistemare altrove i figli.
(Repubblica)

Mugello, padre in manette per abusi sulle figlie minori

3 dicembre 2009 -
Il padre, 34enne, è stato arrestato ieri mattina con l'accusa di abusi e violenze sulle due figli minori. L'uomo, residente nel Mugello, è ora detenuto nel carcere di Sollicciano, in esecuzione dell'ordine di custodia cautelare emesso dal gip Anna Sacco alla luce delle risultanze investigative, su richiesta del Pubblico Ministero Luciana Singlitigo.


Le indagini sono partite dalla segnalazione delle maestre delle due bambine, di 6 e 12 anni, allarmate dal disadattamento e dal disagio delle bambine. Dai primi accertamenti è emerso un retroscena di degrado familiare e inadeguata assistenza morale e materiale dei genitori nei confronti delle figlie. Da questi primi riscontri è partita poi l'attività investigativa dell' ufficio minori della squadra mobile fiorentina.

(La Nazione)

martedì 1 dicembre 2009

INFLUENZA A, MORTO IL PICCOLO COSIMO

In merito alla morte del piccolo Cosimo, deceduto stamani alle 08.45 presso il nosocomio
"Vito Fazzi" di Lecce, il MOVIMENTO PER L'INFANZIA PUGLIA e l'ORATORIO S.I.N.G.,
supporteranno ogni azione intrapresa dalla famiglia tesa a far luce su questa triste e
dolorosa vicenda schierandosi, come sempre, "dalla parte dei bambini".
Sin dalle prime ore abbiamo messo a disposizione i nostri esperti affinchè siano tutelati
il bambino e gli altri minori coinvolti nella vicenda.

roberto schifone
resp. regione puglia